L’esame di letteratura Inglese è andato! Ieri. Sotto una pioggia che assomigliava al Diluvio Universale sono arrivata in università. Il ripasso dell’ultimo minuto non ha fatto che darmi la consapevolezza che… non ricordavo nulla!
A metà strada avevo quasi deciso che forse era meglio non andare, poi però mi sono detta che era meglio tentare piuttosto che no.
Sono entrata in classe e non c’era nessuno, pensavo di aver sbagliato aula. Invece no. C’ero soltanto io. Quarantacinque minuti per scrivere le trenta risposte, peccato che per alcune avessi solo il vuoto!
Niente, nemmeno un minimo ricordo di quanto avevo studiato. Dopo mezzora ho consegnato. Non serve fingere di pensare in certi momenti! Ero convinta di non aver passato lo scritto.
Invece sììììììììì!!!!!! Anche se con alcune lacune. L’orale è stato quello che è stato. Shakespeare non è male, però Christopher Marlowe l’ho amato di più, con il suo doctor Faustus e Mefistofele.
Una storia profonda, molto spirituale, che poi è un tema che apprezzo particolarmente, la spiritualità intendo. Ci sono autori del passato che hanno analizzato a fondo non sole le pulsioni umane, ma anche il risultato di tali pulsioni sulla vita e i comportamenti.
Conoscete Faust? Un’opera bellissima, magari nel prossimo post ve ne parlo, tanto per chiacchierare un po’!