Conoscete la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo? è quella che è stata definita la “Magna Carta di tutta l’Umanità” e fu approvata quasi all’unanimità dall’Assemblea Generale degli Stati Uniti il 10 dicembre 1948.
Una delle sostenitrici di questa carta fu Eleanor Roosevelt, moglie del presidente Roosvelt. la First Lady si è battuta per tutta vita per i diritti civili degli americani, ma anche degli afroamericani.
Il primo articolo dice. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza“.
Riportarli tutti qui sarebbe lungo, quindi citerò solo alcuni passaggi, secondo me importantissimi per poi fornire il link per la lettura del testo integrale, credetemi non è tempo perso! Sono moltissime le persone che, non conoscendo i propri diritti di uomini, non li fanno rispettare.
Tantissimi i luoghi del Mondo dove un uomo, o una donna, sono solamente corpi senza valore.
“Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione…” questo è l’inizio del secondo articolo.
Poi c’è il numero 5: “Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti“.
Il prossimo che vi riporto è uno dei miei preferiti. Nella società odierna non viene applicato per nulla, anche se si dice il contrario: “Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa“. Qualcuno apre bocca accusando qualcun altro e subito gli si crede! Sono il potere della diceria e del pettegolezzo!
Un altro dei miei articoli preferiti è il 18: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti” e quando un tribunali sancisce che un credo è una religione che altro dire?
Vorrei andare oltre, ma lo spazio si sta esaurendo, non le cose da dire e gli articoli, così vi lascio il link (it.wikisource) e riprenderò l’argomento altrove. Donne e bambini meritano altro spazio.