Il mio primo pensiero ieri è andato ai genitori di Melissa che vedono andare la figlia a scuola e poi… più niente. Sono mamma anche io e nemmeno riesco a immaginare il dolore che si possa provare in un simile frangente.
Le parole non bastano a spiegare, nemmeno a manifestare il proprio dolore e cordoglio. Cosa dire noi? Cerchiamo di far sentire la nostra voce, di manifestare il nostro disprezzo a chi, cercando di punire qualcun altro, ha solo ucciso anime innocenti.
Andavo alle scuole medie quando ci fu l’attentato alla stazione di Bologna e già in quell’occasione mi sentii dilaniare. Che senso ha uccidere chi non ha colpa solamente per colpire qualcun altro? E poi chi? Lo stato? I politici? A cosa serve se a pagare siamo noi cittadini con le nostre famiglie?
E nel dolore che ci accompagna, con questi tempi duri e difficili, dove sembra che l’Italia intera del popolo stia andando a fondo, ci si mette anche il terremoto, come se tutto il resto non fosse già abbastanza.
Gira su Facebook un post in cui si dice che il Governo ha eliminato i contributi a chi perde tutto per calamità naturale. E poi? Manca qualcosa? O ci rimane qualcosa? Anche l’ambiente attorno a noi sembra contribuire a farci stare sempre peggio, ma non fisicamente, moralmente e spiritualmente.
Avete letto il link, sempre in Facebook, della teoria dello shock di Milton? e la teroia degli Illuminati? Impaurire la popolazione con disoccupazione, benzina alle stelle e precarietà.
Per cosa? far si che accettino supinamente le leggi, giuste o sbagliate che siano. Condurre un popolo alla paura e poi all’apatia per fare in modo che non abbia più nessuno stimolo alla ribellione.
Che dire? Ho ascoltato anche le parole di un’avvocatessa che ha denunciato Monti, Napolitano e i deputati. L’assurdo è che se fosse una casalinga a governare l’Italia forse saprebbe fare meglio. Avete mai letto dal dizionario la definizione di economia? Ve la consiglio!
Sono vicina moralmente e spiritualmente alle persone che soffrono e vorrei tanto poter fare qualcosa per migliorare un mondo che sembra essere impegnato in una spirale discendente verso l’inferno.