Il mio rientro dalle vacanze è stato qualche giorno prima di Ferragosto. Sono stata colpita da stress e dalla sindrome da rientro? No. Ma anche sì. Ti spiego tutto nel post.
Non vedevo l’ora che arrivassero, queste benedette vacanze. Erano alcuni anni che non mi concedevo qualcosa di veramente speciale. L’ultima volta è stata quando ho passato un mese in Florida. Poi ci sono state l’operazione di mio padre agli occhi e il covid, così le ho rimandate.
Quest’estate però non ho voluto saperne e sono partita. Finalmente. Devo dire che un po’ di stress prima di partire c’è stato. SPID, passaporto, biglietto e poi tutti i documenti per partire, compreso il tampone molecolare. La persona che me l’ha fatto è stata molto brava, ho sentito solo un po’ di solletico, ma accidenti! mi ha infilato un mega bastoncino su per il naso e giù per la gola.
Ad ogni modo, per fortuna ero negativa e ho potuto partire, destinazione Aruba. Due settimane sull’isola e poi dieci giorni su una nave privata da crociera. Insomma, mi sono rifatta degli anni scorsi!
Prima di partire abbiamo mostrato il nostro Green Pass e una volta atterrati ad Aruba il certificato registrato e poi… liberi come fringuelli. Le isole di Aruba, Curacao e limitrofe sono considerate a bassissimo contagio da covid-19 quindi si può stare all’aperto senza mascherina e persino nei locali non era obbligatoria. Moltissime persone non la indossavano. I ristoranti erano pienissimi e gli alberghi pure, nonostante per loro sia bassa stagione.
Mi sono divertita moltissimo, anche se non sono tornata nera come un carboncino. Non amo stare al sole come una lucertola. Invece, preferivamo alzarci presto al mattino, attorno alle sette, e godere della piscina, dove ho provato anche a fare scuba (e per fortuna era solo una piscina altrimenti sarei miseramente affogata). Farlo sul fondale del mare dev’essere bellissimo, io però sono riemersa dalla piscina, profonda solo due metri e mezzo, con un terribile mal di orecchie.
Il mio luogo preferito al mattino era la Jacuzzi riscaldata con tanto di getto d’acqua a massaggiarmi la schiena, da vera pigra quale sono. La mia amica Rosmary, devo confessarlo, ha più volte cercato di farmi nuotare e impegnarmi in un po’ di ginnastica o fitness nella palestra, ma la mia pigrizia non ha eguali.
Mi sono divertita tantissimo con la mia famiglia e amici che non vedevo da tempo. Abbiamo riso per battute sciocche e senza senso, ma anche fatto discorsi seri. Non potevo chiedere di più da una vacanza. Ho rinsaldato un’amicizia con una carissima amica, Cinzia e mi sono abbuffata, letteralmente di cibo. Non c’è niente di più bello che sedersi a tavola e farsi servire.
Il cameriere del nostro tavolo, Alfonso, mi chiamava “principessa”. La mia camera veniva rigovernata ogni giorno, con cambio persino degli asciugamani e cioccolatino ogni sera posato sul letto. Questo per dire quanto siano state speciali le mie vacanze e che meraviglioso trattamento ci abbiano riservato.
Rientro dalle vacanze
Onestamente, dopo che hai passato quasi un mese viziata e coccolata, chi mai vorrebbe rientrare a casa e rimettersi al lavoro? Rituffarsi nello stress quotidiano? Anche no. Ci ho pensato, devo confessarlo. Mi sarei portata volentieri a casa il cuoco che cucinava divinamente torte Keto (vi spiegherò poi cosa sono e vi darò anche qualche ricetta per mangiare senza ingrassare!).
Mi sarei portata dietro l’aria condizionata e la Jacuzzi, ma anche quell’atmosfera di gioia e benessere che ci ha circondato una volta arrivati e che non ci ha abbandonato un minuto. Le cose materiali e le persone ho dovuto lasciarle là, ma con l’idea di tornare presto. Invece, tutto ciò che non è materiale l’ho portato con me. E mi sento più ricca. In tanti modi diversi.
Ho lasciato lo stress all’ingresso, come dice Dante per chi entra all’Inferno (“lasciate ogni speranza voi che entrate”), ma nel mio caso era del tutto positivo: io entravo in Paradiso!
Per rientrare in Italia abbiamo dovuto fare un nuovo tampone molecolare, in un laboratorio di Aruba che ci ha dato il referto in meno di dodici ore. Il rientro non è stato stressante, anche se sugli aerei mangio sempre malissimo (niente cucina italiana a cui siamo abituati, ahimè).
Gestire lo stress e la sindrome da rientro
Anche se avevo voglia di tornare, per vedere i miei cari che non hanno potuto venire, mi dispiaceva lasciare quel paradiso. Quindi ero un po’ divisa a metà: avrei voluto restare, avrei voluto tornare. Perché non si può mai avere tutto?
Per fortuna non ho ripreso subito a lavorare. Fortuna?! Non saprei dire. Non so quante lavatrici ho fatto, quanti bucati ho steso, quante pulizie ho fatto. Il riordino non è mai stato il mio forte. A parte questo tornare a casa non è stato così traumatico perché ho visto il dopo vacanza come un nuovo inizio. Le vacanze estive sono come la fine dell’anno: ricominci con lo slancio. O almeno dovresti.
Le vacanze dividono il prima dal dopo. Gestire lo stress non è difficile se mantieni un minimo di distacco e non ti fai subito fagocitare dalle abitudini e normali routine. Inoltre dovresti esserti rilassata abbastanza da vedere tutto in una nuova prospettiva. Almeno, a me succede.
Gestisco la sindrome da rientro come le vacanze di Natale e il Nuovo Anno, facendo progetti, pianificando gli ultimi mesi dell’anno in modo da renderli proficui. Voi lo fate? Trovo che sia un ottimo sistema per ripartire. Avere obiettivi e scopi aiuta a mettere un piede nel futuro e, perché no, anche a pianificare le nuove vacanze.
Ho iniziato oggi a lavorare e il primo pensiero è stato per voi che mi leggete e mi seguite. Grazie di cuore della vostra presenza, del vostro supporto, ma anche dei vostri apprezzamenti. Scrivo per darvi emozioni, per farvi evadere dalla realtà di tutti i giorni e farvi sognare storie e futuri.
E il vostro Rientro dalle vacanze? Come è stato?
Un abbraccio grande…
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Che posto splendido, ci credo che poi ti è venuto lo stress da rientro! sarebbe venuto anche a me