L’intervista a Marina Panatero, autrice di saggi insieme a Tea Pecunia. Alcuni pensieri sparsi su vita ed editoria.
Avrei dovuto pubblicarla mesi fa, ma non ne ho avuto il tempo. Oggi ho deciso di portarmi in pari con gli arretrati e quindi iniziano da questa bella chiacchierata con Marina.
Chi è Marina Panatero
Laureata in filosofia, lavora con Tea Pecunia. Insieme si occupano di tradizioni orientali, particolarmente di Buddismo, Zen e dei classici della letteratura giapponese pubblicando saggi meravigliosi su una cultura affascinante che non conosciamo così bene.
Lei e Tea sono due scrittrici molto prolifiche che ho avuto il piacere di conoscere e con cui si è instaurato un bellissimo rapporto di amicizia.
Come ci siamo conosciute
Non so voi, ma io sono un’istintiva (da piccola mi dicevano sempre che era un problema, per fortuna crescendo ho imparato a fregarmene). Quando ho conosciuto tea, e poi Marina, mi è sembrato di parlare con sorelle che ritrovavo dopo molto tempo. Non so se ti è mai capitato. Ci sono persone che ti sono antipatiche a pelle e altre che ti piacciono subito e con le quali nasce un’istantanea affinità elettiva.
Sarà che siamo donne, sarà che siamo tutte molto più interessate a quello che è la persona in quanto essere, e spiritualità, piuttosto che a tutto il resto. Non saprei proprio dire. Comunque il contatto di lavoro si è trasformato in una bella amicizia.
Detto questo entriamo nel merito dell’intervista, una chiacchierata in cui abbiamo parlato di vita e di letteratura.
Il mondo della scrittura
“Quello che posso dire a chi vuole pubblicare è di non arrendersi mai. All’inizio farsi strada è davvero difficile, molto dura. Abbiamo iniziato come lettrici per le case editrici, poi siamo passate alle traduzioni dei romanzi esteri in italiano e infine siamo diventate scrittrici di saggi, manuali e guide.”
Queste sono le parole di Marina che oggi pubblica, con Tea, con Feltrinelli, Cairo, Mondadori e altre case editrici.
“La difficoltà oggi è arrivare a farsi leggere. Senza una raccomandazione, o la segnalazione di qualcuno, molti romanzi vengono cestinati senza nemmeno essere letti. Se hai un agente le possibilità in questo senso crescono. Inoltre, se pubblichi per conto tuo, hai la possibilità di farti notare. Scoprono che esisti.”
Durante la nostra chiacchierata Marina ha sottolineato più volte l’importanza di credere in se stessi, di non arrendersi mai e anche di non tradire il contenuto e non scrivere solamente per essere pubblicati perché “lo scopo di scrivere è trasmettere qualcosa e la semplicità è la chiave per farsi sentire”.
Marina si descrive come una persona un po’ naif perché ama rinchiudersi in casa e scrivere. (Sono decisamente naif anche io!!!)
Di se stessa dice
“Amo vivere nel presente, vivere il momento. Purtroppo non si può uscire dal sistema, ma si può capire come viverci dentro. Non devi mai perdere il tuo spazio perché è essenziale alla sopravvivenza.”
Qual è il tuo libro preferito tra tutti quelli che avete scritto?
“Sicuramente Lascia andare. Per me ha n grande valore. Lascia andare, in questo senso, significa prendere atto della situazione e ripartire da lì. Semplicemente. Si può morire di paura o di malattie psicosomatiche o di altro. Quando sei ammalato, devi prendere atto della malattia e ricominciare da lì.”
Un pensiero che condivido appieno. Nel momento in cui prendi atto di una difficoltà o di una malattia puoi fare qualcosa. Prima di tutto per vivere in modo migliore il tempo che hai, o che ti resta, godendo delle persone che ti sono accanto. La maggior parte delle volte invece ci si arrabbia, si combatte, si sviluppato altro genere di emozioni che non aiutano a stare meglio.
Ti consiglio la lettura di “Lascia andare” aiuta davvero a dare un punto di vista nuovo e una nuova visione della vita.
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