In una settima da Dio, a Jim Carrey ne capitano di tutti i colori, letteralmente. La frase che mi ha colpito di più è stata; “sii il tuo miracolo”.
Se non l’hai visto te lo consiglio assolutamente e puoi trovarlo a questo link, ma andiamo con ordine.
Trama di Una settimana da dio
Bruce Nolan è un giornalista un po’ sfigato messo a fare servizi di poca rilevanza all’interno di un canale televisivo. Il suo sogno è di diventare anchorman e presentare il telegiornale.
Bruce si sente uno sfigato e dà la colpa di tutto ciò che gli capita a un dio pressapochista, qualunquista che ce l’ha con lui. Inveisce, si lamenta e via di questo passo. È fidanzato e convive con Grace Connelly (Jennifer Aniston) che, al contrario di lui, è una fervida credente oltre che ottimista.
Quando un collega va in pensione e viene scelto Evan Baxter (Steve Carell) come suo sostituto, Bruce fa una scenata in diretta e viene così licenziato. In più, quando cerca di difendere un senzatetto, viene pure aggredito e picchiato da una banda di teppisti. Come se non bastasse, quando arriva a casa litiga con Grace. Per lui è dio che ce l’ha con lui, che non fa niente per aiutarlo.
Il giorno successivo Bruce riceve una strana telefonata dal numero 777 777 (il numero di dio) e si presenta a colloquio in un palazzo non in uso dove trova proprio dio. Per farla breve dio, interpretato da Morgan Freeman (uno dei miei attori preferiti) si prende una settimana di vacanza lasciando il posto a Bruce che ne dovrà fare le veci, appunto per una settimana.
Bruce inizierà fin da subito a sistemare i torti ricevuti per cui si prenderà il posto da anchorman, ma non solo, diventerà improvvisamente popolare e amato. Tanto che una collega lo bacerà e proprio davanti a Grace che si deciderà a lasciarlo.
Bruce farà di tutto per tornare da lei, senza successo. Allora pregherà dio di togliergli i poteri. Per pregarlo si mette in ginocchio in mezzo alla strada e viene investito d un tir.
E si ritrova a parlare con dio. Di nuovo.
Bruce è molto cambiato. Ora gli stanno a cuore le persone, soprattutto Grace. Vuole quindi che sia felice, anche se non con lui.
Dio gli dice che lui ha una scintilla dentro, quella che gli permette di far ridere le persone, di farle sentire più contente. Questa è la sua vera forza, il suo vero valore. Cosa a cui Bruce non ha mai dato valore.
Una settimana da dio, perché mi è piaciuto
È un film divertente che però ha un senso e dà senso alla vita. Quante volte ci capita di dare la colpa dei nostri fallimenti o di ciò che va male nella nostra esistenza a dio o a chi per esso?
Qui invece dio, un Morgan Freeman che ho apprezzato moltissimo, spiega come l’Essere Supremo non possa intervenire sul libero arbitrio del genere umano.
Se non l’avessimo saremmo dei semplici burattini nelle mani di un dio qualunque, senza la minima possibilità di far alcunchè. Per cui non ci servirebbe nemmeno avere una coscienza.
È dio a pronunciare la frase “sii il tuo miracolo” che poi diventa il mantra di Bruce quando, una volta accettato il senso della sua esistenza, ripete durante i suoi servizi.
Frasi da Una settimana da dio
Dio
“Vuoi vedere un miracolo figliolo? Sii il tuo miracolo.”
“Un adolescente che dice no alla droga e dice sì all’istruzione, questo è il vero miracolo.”
Altre curiosità
Come finisce Una settimana da dio? Sarebbe uno spoiler atroce!, ma se proprio vuoi saperlo lo trovi scritto in fondo all’articolo.
Dove è stato girato il film Una settimana da dio? Completamente nella città di Buffalo, che non è distante da Toronto, Canada.
Chi canta nel film? Tony Bennett, pseudonimo di Anthony Dominick Benedetto, un’icona americana.
Chi è il doppiatore di Jim Carrey? Roberto Pedicini, premiato ai Nastri d’argento nel 1999 per i film “The Truman Show” (sempre con Jim Carrey) e “Celebrity”.
Conclusioni
Non so quante volte ho visto questo film e non solo perché è divertente. È il messaggio che mi piace, l’essere il proprio miracolo e non diventare l’effetto della vita, di tutto ciò che capita.
Bisogna vivere la propria vita e darle una direzione altrimenti siamo solamente bandierine al vento. Se teniamo davvero a qualcosa dobbiamo fare del nostro meglio per ottenerla.
Sii il tuo miracolo perché nessuno può farlo per te. Il concetto del libero arbitrio, che si creda o meno in un dio, o in qualunque dio si creda, c’è sempre.
È proprio la capacità di discernere, di pensare, di decidere e la possibilità di esercitare il libero arbitrio che ci fa essere differenti dagli animali.
Siamo uomini, e donne, siamo qualcosa di più.
Sii il tuo miracolo significa che dobbiamo tirarci su le maniche, metaforicamente parlando, e cercare di realizzare i nostri sogni invece di rimanere a guardare nella speranza che qualcuno li realizzi per noi.
Se non fai nulla, nulla accadrà. Per questo mi piace questo film, perché ti spinge a fare qualcosa, a credere in te stesso, a pensare di potercela fare.
Quindi… SII IL TUO MIRACOLO.
Il film è del 2003 e ne è stato fatto un seguito in cui l’interprete principale è l’anchorman Evan Baxter sempre Steve Carell che viene contattato da dio per costruire l’arca di Noe.
Qui ==> Una settimana da dio
Qui ==> Un’impresa da dio
Come finisce Una settimana da dio
Bruce sposa Grace e continua a fare i servizi che lo rendono tanto polare, in cui può far sorridere la gente. Il poveretto che ha aiutato all’inizio per cui è stato picchiato, si rivela essere dio camuffato.
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Non hai idea di quante volte l’ho visto. Adoro Morgan Freeman nella parte di dio. bellissimo film