Oggi mi sento un po’ pungente, un attimo infervorata su un argomento che crea sempre in me un po’ rabbia. Se c’è una cosa che non sopporto, e spero che nessuno me ne voglia, sono le persone che criticano, sono pettegole e a volte maligne.
Pare siano nate con il compito di spargere dicerie. E lo fanno proprio bene. Un attimo di distrazione e hanno “seminato” ovunque. Il problema è che poi è difficile andare a spiegare a tutto il campo della semina che non è vero.
C’è poi chi ci crede e chi no. Allora occorrono prove per dimostrare l’innocenza, ma… la legge non dice che si è innocenti fino a prova contraria? Eppure si è pronti a credere che Tizio è un ladro e Caio chissà cos’ha fatto.
Il beneficio del dubbio nemmeno esiste più. Siamo pronti a credere a ciò che sentiamo ancor prima di aver accertato la veridicità di quanto viene detto. E non è un problema solamene di oggi. L’uomo è sempre stato così. un grande scrittore inglese aveva scritto un opera in cui c’era “La casa della diceria“. Era la fine del 1400.
Vuol dire che passano i secoli e non cambiamo mai? Io poi mi domando, quando mi capita di sentire qualcuno che critica qualcun altro, se con l’altro poi critica me, perchè non credo si limitino. In inglese pettegolezzi si dice Rumors, da qui il titolo del film.
Da tantissimi anni propongo e ripropongo l’idea di un Buongiornale che possa compensare le brutte notizie che riceviamo oggi giorno che, saranno anche vere, ma destabilizzano e fanno solamente vivere nell’ansia e nel terrore.
Che ne pensate? Lo leggereste un giornale di buone notizie?