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Il Metodo, il Talento e la Tecnica – parte 2

marina galatioto
racconto l’apprendista

«No! Deve acquisire le abilità necessarie!» tuonò Atis corrucciato.

«Smettetela di litigare!», sbottò Metello stanco delle loro discussioni «Pensavo che avrei imparato conoscenza e saggezza, ma voi siete solo vecchi litigiosi!»

L’apprendista si allontanò a passo svelto. Voleva andarsene il più lontano possibile da quei quattro che non facevano altro che darsi contro a vicenda. Talento? Abilità? Tecnica e Metodo? Cos’erano? E perchè i Sagi ci tenevano tanto? Erano parole di cui Metello non conosceva neppure il significato. Per lui la vita era fatta di duro lavoro, poco svago, rispetto per i genitori e gli anziani del villaggio e ubbidienza.

Tutto ciò che sapeva glielo avevano insegnato suo padre e gli anziani del villaggio. A lui sarebbe stato sufficiente. Quando scese il crepuscolo Metello tornò alla sua caverna e vi trovò Atis.

«Ragazzo…»

«Non ho voglia di sentire ancora litigare», borbottò infastidito.

«Voglio spiegarti…»

Lui si sedette sullo sgabello di fronte al vecchio saggio.

«Ognuno di noi è convinto di rappresentare la caratteristica principale per la via del successo» spiegò l’anziano «E vuole prevaricare gli altri».

Metello pensò che questo atteggiamento non dava dimostrazione di molta saggezza, ma prudentemente non lo disse.

«Ognuno di noi crede che si possa fare a meno delle altre virtù, ma non della sua…»

L’apprendista si incuriosì a tal punto che decise che avrebbe cercato di capire quale era veramente più importante delle altre e così cominciò ad ascoltare, a studiare, ad osservare, a fare le cose.

Il tempo passava e Metello apprendeva moltissimo, il suo spirito si arricchiva di nuova conoscenza, di sapienza, ma quando pensava alle quattro verità non sapeva decidersi.

Il talento era innato in una persona e poteva portare al successo, però da solo poteva non bastare.

L’abilità era necessaria e si poteva conquistare e acquisire, era possibile diventare capaci di fare.

Senza la tecnica, ovvero le regole pratiche, era impossibile avere un procedimento specifico che potesse essere ripetuto.

E il metodo, il metodo era indispensabile per poter organizzare le azioni tra di loro per ottenere i risultati ottimali e desiderati.

Si accigliò un attimo.

Si era accorto che ormai stava pensando, non più in modo ingenuo, ma alla maniera dei Sagi. Sospirò considerando che ora, con tutta la conoscenza che aveva, si sentiva diverso.

«Hai deciso quale sia la più importante?» gli chiese Atis quella stessa sera.

Metello scosse il capo «Ancora no».

«C’è tempo», replicò l’anziano saggio.

Ma quanto?

La sua istruzione continuò ancora eppure l’apprendista non riusciva a venire a capo di niente finchè una notte, guardando il cielo scuro punteggiato di stelle, in lui calò una gran pace, come se finalmente avesse capito il segreto.

Sulle sue labbra spuntò il sorriso e piano piano scivolò in un sonno ristoratore.

La mattina seguente Metello camminava tranquillo, con il sorriso ancora stampato sulle labbra.

«Hai trovato la soluzione?» gli chiese di nuovo Atis.

«Sì» replicò il giovane con aria serena «L’ho trovata».

«Parlamene», lo incitò il saggio.

«Hanno tutte e quattro un’importanza relativa. Il metodo è ciò che rende ripetibile ogni cosa, ma se ti applichi con convinzione, ti eserciti e ti alleni e ripeti ogni cosa nell’esatto modo con costanza potresti fare a meno di tutte. Avresti di sicuro le chiavi del successo..» disse sorridendo «Se le hai tutte e quattro serve meno pratica e allenamento per giungere alla menta, se non ne hai è più difficile e occorrono pratica, allenamento ed esercizio in quantità maggiore».

Atis annuiva.

«Ognuna di queste caratteristiche, a parte il talento che è innato, può essere coltivata e migliorata per portare ad elevatissime vette. Così è… applicandosi si arriva alla ripetizione esatta e vicini alla perfezione».

Così Metello scoprì che i quattro Sage in realtà andavano d’accordo tra loro, avendo sempre saputo la verità dietro il loro sapere. Avevano giocato con lui.

Presto lo congedarono con affetto e lui tornò al villaggio.

L’apprendista non era più tale e racchiudeva in sè tutta la conoscenza dei Sagi. Al villaggio venne accolto con clamore e una grande festa. L’uomo che era diventato cercò subito tra la folla il vecchio amico di sempre. Oddo gli andò incontro sorridendo. Era felice di vederlo. Si abbracciarono con grande affetto. L’amico si era sposato e sua moglie aspettava un bambino. Metello era davvero contento per lui.

«E per te come è stato?», chiese Oddo.

«Impegnativo, ma bello. La sapienza dei Sagi è incredibile… ti parlerò presto delle quattro virtù, anche se credo che quello sia un modo come un altro per definire le caratteristiche che tu sicuramente hai e che non sai di possedere».

Metello sorrise.

Ogni uomo poteva avere successo se si applicava e allenava con metodo, se si impegnava totalmente per raggiungere un obiettivo. Non importava da dove partiva, importava dove arrivava e per arrivarci bisognava sapere dove si voleva andare.

Ora lui lo sapeva.

Quando salì alla poltrona del saggio al posto del vecchio apprendista alzò le mani in un ringraziamento per la folla che lo acclamava.

«Grazie» disse con semplicità.

Avrebbe fatto del suo meglio per far capire alle persone del villaggio che i saggi avevano la conoscenza, ma che ognuno di loro avrebbe potuto averne una parte attraverso di lui.

E lui era disposto a darla. La conoscenza era per chi la voleva ed era giusto che l’avesse.

Quella sera mangiò al tavolo del suo migliore amico, chiacchierando della saggezza e di un mondo che avrebbe potuto essere di tutti.

Pensò ai suoi quattro mentori e sorrise. Talentum, Tekhnè, Methodus e Atis sarebbero sicuramente stati fieri di lui, che voleva portare nel mondo il concetto delle loro verità.

fine

La prima parte della storia la trovi qui.

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marinagalatioto

Marina Galatioto, scrittrice e blogger, giornalista e sceneggiatrice scrive per molte riviste di narrativa femminile, collabora con alcuni settimanali e scrive su moltissimi blog online. Si occupa di social media e marketing per aziende e sta organizzando alcuni corsi di scrittura online e per farsi conoscere.

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